

In caso di caduta da un gommone, il giubbotto di salvataggio permette alle persone che hanno perso conoscenza o colpite da crampi di stare a galla, in modo da tenere libere le vie respiratorie. La SSS consiglia quindi di indossare sempre – anche in piena estate un giubbotto di salvataggio adatto su gommoni, barche a remi, pedalò, canoe, zattere, ecc.
Anche i nuotatori più esperti cadendo possono battere la testa e perdere conoscenza, oppure essere sorpresi dall’acqua fredda o dalla corrente. Lo stesso vale anche per i pescatori che pescano in riva ad acque correnti.

Un gommone sovraccarico può affondare e costituisce quindi un rischio per chi si trova al suo interno. Pertanto, non bisogna superare il peso massimo indicato, inclusi gli oggetti trasportati. Anche se il peso massimo viene rispettato, indossare sempre il giubbotto di salvataggio!

I gommoni legati insieme in acqua possono aggrovigliarsi intorno a pilastri di ponti o ad altri ostacoli, ad esempio rami. La forza della corrente spesso non permette di liberare i gommoni dall’ostacolo.
Nel peggiore dei casi i gommoni si capovolgono, con il pericolo che i passeggeri vengano schiacciati contro l’ostacolo sott’acqua, o che rimangano intrappolati sotto un gommone, annegando.

Ostacoli o rocce provocano vortici e correnti. Gli ostacoli sotto il pelo dell’acqua, rami pendenti, dighe e pilastri di ponti costituiscono ulteriori pericoli. La profondità dell’acqua e la corrente possono variare soprattutto dopo lunghi periodi di siccità o forti piogge.
Per questi motivi, prima della partenza è necessario perlustrare in particolare i segmenti di fiume sconosciuti. In caso di dubbio vale la pena rivolgersi a persone che conoscono bene i tratti di fiume interessati.
Nei corsi d’acqua ad alta frequentazione è inoltre necessario conoscere le segnalazioni e le prescrizioni per la navigazione interna.

Le acque libere, in particolare i fiumi, nascondono molti pericoli, come correnti, erosioni sotterranee o mulinelli. La SSS sconsiglia alle persone che non sanno nuotare bene di intrattenersi in acque libere senza sorveglianza da parte di persone adeguatamente formate.
Le conoscenze tecniche necessarie per muoversi in sicurezza dentro e vicino alle acque libere vengono trasmesse nei moduli formativi specifici della SSS:
Inoltre, spesso è consigliabile rivolgersi a persone competenti che conoscono il posto (servizi di salvataggio, polizia, pescatori, canoisti, ecc.).

La tolleranza al freddo del nostro corpo è molto ridotta, tanto che il meccanismo di regolazione funziona solo fino a quando la temperatura corporea interna scende a ca. 35 °C. Se il corpo si raffredda ulteriormente si parla di ipotermia. L’ipotermia porta a cali funzionali, crampi muscolari e disturbi circolatori. In questo modo il rischio di annegamento aumenta in modo massiccio.
In media, le acque libere svizzere per 7 mesi l’anno registrano una temperatura inferiore a 14 °C. Durante 5 di questi 7 mesi, l’acqua è addirittura più fredda di 8 °C. Dato che la reazione del corpo all’acqua fredda varia sensibilmente da persona a persona, la SSS non stabilisce regole ufficiali per la durata massima di permanenza nell’acqua fredda.
Nel Modulo Ipotermia della SSS si trasmettono nella pratica ai nuotatori di salvataggio interessati gli effetti dell’acqua fredda sul corpo umano.
- Regole per i fiumi (pdf)
- Regole per i fiumi in arabo – قواعد التدفق (pdf)
- Regole per i fiumi in inglese – River Safety Rules (pdf)
- Regole per i fiumi in pashtu – د جریان قواعد (pdf)
- Regole per i fiumi in portoghese – Regras de banho no rio (pdf)
- Regole per i fiumi in russo – Правила поведения на реке (pdf)
- Regole per i fiumi in serbo-croato – Pravila bezbednog plivanja u reci (pdf)
- Regole per i fiumi in somalo – Sharciyada wabiga (pdf)
- Regole per i fiumi in tamil – ஓட்ட விதிகள் (pdf)
- Regole per i fiumi in tigrino – የወራጅ ህጎች (pdf)
- Regole per i fiumi in ucraino – Правила поведінки на річці (pdf)