Principi della prevenzione degli annegamenti

Un ulteriore presupposto per una collaborazione efficace al fine di raggiungere questi obiettivi nell’ambito della prevenzione e dell’autosalvataggio è una Unité de Doctrine unitaria – una comprensione univoca per procedere di pari passo. In questo quadro la SSS basa le sue attività su tre modelli, centrali per il suo operato.

L’annegamento non va inteso come uno stato, bensì come un processo che va interrotto e bloccato il più rapidamente possibile. Il modello d’azione «Prevenire l’annegamento», sviluppato dai maggiori specialisti del settore, illustra questo principio e spiega come evitare l’annegamento o come interrompere e bloccare il processo.

Più l’intervento è tempestivo, maggiori sono le probabilità di successo. Inversamente, più l’intervento è tardivo, maggiori sono i rischi in cui il soccorritore può incorrere.

^{Modello d’azione SSS; 2017; in base a Drowning Chain of Survival, Szpilman et. al.; 2014}

Per interrompere o meglio prevenire il processo di annegamento si devono conoscere le cause che lo innescano. Su questa base si possono definire strategie d’intervento e misure concrete da valutare a intervalli regolari e, se del caso, adeguare. Il modello d’efficacia «Prevenire l’annegamento» riproduce l’iter da seguire.

Il modello permette a tutti gli attori impegnati nella prevenzione degli annegamenti e nel salvataggio in ambito acquatico di identificare il proprio ruolo e coordinare le attività.

^{Modello d’efficacia SSS; 2017; in base a Drowning Prevention Chain, ILSF}

Il principio dell’impiego efficace ed efficiente delle risorse si applica anche alla prevenzione degli annegamenti e al salvataggio in ambito acquatico. In Svizzera occorre implementare una prassi basata su prove di efficacia, ossia una prassi che tenga conto dei dati scientifici attuali, delle competenze e dell’esperienza nonché dei bisogni e delle risorse dei gruppi d’interesse.

^{Modello d’attività SSS; 2017; in base a principles of evidence-based practice, IFRC}