Come sei arrivata alla SSS?
Sono entrata nella SSS all’età di dodici anni grazie a mio fratello maggiore. All’epoca era già un monitore giovanile e conduceva gli allenamenti per i giovani. Così ho preso il Brevetto Giovanile e siccome mi sono divertita molta, mi sono subito unita agli allenamenti settimanali. All’età di quattordici anni sono diventata monitrice giovanile in una scuola di nuoto e più tardi monitrice di corsi, esperto e membro del Comitato della SSS Weinfelden. Ci sono stati momenti in cui ero attorno all’acqua, in acqua e sull’acqua quattro giorni alla settimana. È stato un bel periodo.
Cosa ti piace così tanto della SSS?
Mi piace il fatto che la SSS, attraverso le molte Sezioni locali, dia a bambini, giovani e adulti un accesso facile e conveniente alla sicurezza acquatica. Con corsi e allenamenti, le Sezioni promuovono il nuoto, lo sport di salvataggio e anche lo scambio sociale con gli eventi della Sezione. Mi piace anche il fatto che posso continuare la mia formazione per mantenere le mie conoscenze aggiornate.
Cosa costituisce una sfida?
Quello che è certamente una sfida è che le Sezioni, specialmente quelle più piccole, dipendono dal lavoro dei volontari per raggiungere gli obiettivi. È sempre più difficile reclutare persone in un’associazione. Questo è un peccato, perché ci sono molti modi per essere coinvolti nella SSS.
Sei una mamma, lavori e fai anche volontariato come formatrice. Cosa significa per te essere una monitrice di corso? E come riesci a conciliare il tutto?
Vorrei trasmettere alcune delle mie conoscenze attraverso la mia attività di formazione. In questo modo, posso contribuire alla prevenzione acquatica. Trovo i corsi e lo scambio con i partecipanti molto arricchenti e ricevo molta riconoscenza dalla parte dei partecipanti. Nella SSS di Lucerna siamo ben organizzati. Posso decidere quanto tempo posso investire come monitrice di corsi, a seconda del mio carico di lavoro professionale e privato. Lo apprezzo molto e mi dà molta flessibilità.